Il binomio dolore-efficacia è profondamente radicato nella nostra cultura. Per cui la biostimolazione è associata di solito alle più o meno dolorose “punturine”, termine di per sé abbastanza triste e semplicistico. Solo da pochi anni sono state introdotte per l’utilizzo in medicina estetica sostanze o soluzioni biostimolanti la cui applicazione prevede un massaggio eseguito secondo specifici criteri. Queste vanno a stimolare direttamente il derma grazie alla loro capacità di penetrazione attraverso l’epidermide. Possono essere di natura chimica o fisico-chimica.

Tra queste una NOVITÀ ASSOLUTA è rappresentata dalle SPONGE SPICULE, microscopici aghetti derivati dall’esoscheletro delle spugne marine o di acqua dolce, dalle dimensioni micrometriche, appena percettibili con il massaggio cutaneo e che hanno una doppia funzione: esfoliante come un peeling e biostimolante perché stimolano la rigenerazione. Inoltre le micro-lesioni da esse provocate, assolutamente invisibili, permettono la penetrazione di sostanze ad alto potere rigenerante come gli esosomi, estremamente potenti e questo per 72 ore dopo l’applicazione, risultato non ottenibile con micro-needling o il laser, dove la penetrazione delle sostanze è limitata dai 20 minuti a poche ore dopo il trattamento.

Le spicule, la cui produzione è assolutamente eco-friendly, rimangono limitate nella pelle e non vengono assorbite in circolo, come dimostrato da rigorosi studi scientifici. La loro applicazione segue i protocolli classici e la loro azione può essere potenziata da sieri dedicati e mantenuta nel tempo da creme specifiche anch’esse contenenti le sponge spicule ma chiaramente in concentrazione minore.

Per cui la biostimolazione non invasiva e non dolorosa adesso è possibile e questo grazie alla ricerca scientifica in Medicina Estetica ed è una valida alternativa alle tecniche classiche di meso-terapia che sono attualmente limitate alla bio-ristrutturazione con altre sostanze con maggiore peso molecolare come gli acidi ialuronici debolmente cross-linkati, calcio-idrossiapatite diluita o acido polilattico.